Green tech: obiettivo carbon free entro il 2050
Negli ultimi anni sempre più aziende stanno privilegiando la scelta di soluzioni tecnologiche “green”, al fine di ridurre la propria impronta sul pianeta attraverso la riduzione delle emissioni di gas serra.
Indubbiamente ci sono fattori legati al marketing e all’immagine aziendale, ma è un fatto che vi sia un concreto impegno delle istituzioni politiche e delle imprese dell’ICT per la lotta al cambiamento climatico, sia di singole aziende come Amazon, Google, Nokia ecc., sia di alleanze e consorzi che includono diverse realtà.
Di recente tre di queste ditte, quali HPE, Microsoft e Facebook, hanno deciso di concedere il libero accesso alle loro tecnologie brevettate per la riduzione delle emissioni di CO2 ed altri gas serra.
L’iniziativa, battezzata Low-Carbon Patent Pledge, mette a disposizione centinaia di brevetti esenti da diritti con l’obiettivo dichiarato di coinvolgere il maggior numero possibile di ricercatori, scienziati, aziende ed istituzioni nella missione della sostenibilità ecologica. L’insieme di questi brevetti copre diversi ambiti, variando dalla minimizzazione dei consumi energetici all’impiego di fonti rinnovabili, dalla gestione termica delle architetture per data center a basse emissioni, dai sensori ai sistemi di raffreddamento.
Secondo uno studio del 2020 dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, per raggiungere l’obbiettivo di lungo termine delle emissioni nette zero entro il 2050, non potremo fare affidamento solo sulle tecnologie commerciali oggi disponibili, dato che secondo le stime possono garantire infatti solo poco più della metà della riduzione necessaria per arrivare al net-zero.
Ciò nonostante, alcune delle più grandi aziende tecnologiche al mondo, con Amazon e Google in prima fila, hanno annunciato il desiderio addirittura di anticipare di dieci anni il traguardo fissato dall’Accordo sul clima di Parigi, grazie ad una serie di iniziative messe in campo per affrontare il cambiamento climatico, esternate durante la Giornata della Terra.
Amazon annuncia di aver superato quota 100 firmatari di Climate Pledge, il progetto che punta ad attuare strategie di decarbonizzazione attraverso concreti cambiamenti aziendali e innovazioni, tra cui il miglioramento dell’efficienza, l’impiego di energie rinnovabili, la riduzione dei materiali ed altre strategie atte ad eliminare le emissioni di CO2.
Anche Google si muove sugli stessi binari. Nel dettaglio, l’azienda fa coincidere il proprio consumo di energia con il 100% di energie rinnovabili e annuncia che è già carbon free oltre il 90% dell’energia utilizzata per alimentare cinque dei data center di Google presenti in Europa e Nord America.
La questione non è marginale: si stima che l’ICT incida per il 14% sul totale delle emissioni di gas serra globali, in costante aumento di anno in anno (si consideri che il settore dei trasporti incide, stabilmente da anni, all’incirca per un 20%). Incentivare uno sviluppo sostenibile, anche attraverso le scelte consapevoli dei consumatori, è essenziale per garantire un futuro alle generazioni future.