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Blockchain ed applicazioni in agricoltura - Parte 4: applicazioni in agricoltura e nel settore alimentare

Come visto in precedenza, le tecnologie basate su blockchain e smart contracts hanno già oltrepassato da qualche anno i limiti delle criptovalute ed hanno trovato numerose applicazioni in svariati settori produttivi.

È proprio nel settore dell’agricoltura e, più in generale, nel settore alimentare, che la blockchain, per la sua stessa natura di archivio in cui è possibile salvare transazioni in modo trasparente ed immutabile, ha avuto l’impatto maggiore.

È infatti evidente come sia possibile registrare nella blockchain la storia del prodotto alimentare, in modo trasparente ed immutabile, a partire dall’origine in allevamento o in campo, proseguendo con tutte le fasi di lavorazione e distribuzione.

Grazie all'integrazione della tecnologia blockchain, quindi della tracciabilità in tempo reale delle informazioni registrate sulla storia del prodotto, viene garantita a tutti gli stakeholder del settore agricolo e del mercato agroalimentare (agronomi, consorzi, aziende agricole, consumatore finale) la sicurezza di prodotti certificati e sani, a dispetto delle truffe e dei falsi bio, sempre più frequenti nella produzione agroalimentare.

In ogni momento e in qualsiasi punto vendita alimentare, avvicinando il proprio smartphone al QR Code presente sul prodotto, il consumatore può verificare in totale trasparenza la provenienza, le proprietà organolettiche e l'intera filiera agroalimentare, consultando tutte le reali informazioni raccolte sulla timeline lungo il processo di lavorazione. Il sistema integrato di blockchain diventa così una soluzione di certificazione trasparente di prodotti agricoli autentici, che rafforza il rapporto di fiducia tra il consumatore e l’intera filiera agroalimentare, valorizzando il lavoro agricolo di alta qualità a garanzia della sicurezza alimentare del cittadino.

Un altro aspetto su cui questa tecnologia può apportare innovazione è quello del mondo dei contratti agricoli, dove spesso vi sono clausole complesse con particolari condizioni di consegna e pagamento. Sono infatti candidati perfetti per la gestione intelligente dei contratti: con il diffondersi degli smart contracts in agricoltura, è possibile che un agricoltore possa vendere i prodotti direttamente ad un ristorante o addirittura ad un privato, senza bisogno di intermediari.

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Un ulteriore risvolto è la possibilità di una vera e propria equalizzazione dei prezzi dei prodotti agricoli. Attualmente, i mercati per l’acquisto delle materie prime sono controllati da grandi aziende e non sono trasparenti. Di conseguenza, i prezzi possono variare notevolmente a seconda della domanda, delle condizioni meteorologiche, dei livelli di produzione regionali e dei rapporti con gli intermediari. L’agricoltura basata su blockchain potrebbe rendere più trasparenti i prezzi dei prodotti sfusi per gli agricoltori e gli acquirenti.

Applicativi basati sulla blockchain possono consentire ad acquirenti e venditori di confrontare altre trattative in corso, con informazioni relative a transazioni recenti simili. Gli agricoltori possono determinare così il valore del loro raccolto ed effettuare la vendita in tempo reale.

La blockchain viene in aiuto anche nel contrasto dell’Italian Sounding. Con Italian Sounding si intende l’uso di parole, ma anche di immagini, riferimenti geografici, marchi tipici italiani per promuovere e commercializzare prodotti che, in realtà, non sono Made in Italy. Ad oggi, per contrastare tale fenomeno, disponiamo di varie soluzioni tecnologiche, ad esempio quelle basate su codici ottici, quali QR Code ed altri codici identificativi; ma anche pratiche più datate come marchiature, inchiostri speciali, ologrammi e filigrane.

L’Italian Sounding si afferma sul mercato grazie alla vantaggiosità dei prezzi, alla scarsa conoscenza dei consumatori esteri riguardo le caratteristiche e la qualità reale di prodotti italiani, per questo è difficile che una soluzione sia in grado di garantire alti livelli di sicurezza. A tale riguardo, la blockchain è sicuramente la tecnologia che suscita maggiori aspettative, in quanto riesce a fornire molte più informazioni, permettendo al consumatore di eseguire delle verifiche istantanee sulla merce prima di effettuare l’acquisto.

Anche in campo agricolo ed alimentare, quindi, la blockchain può rendere più ostiche le attività di chi opera sul filo della comunicazione ingannevole ed ha tutte le potenzialità per tracciare un determinato prodotto acquistato e le sue componenti, permettendo un’informativa più equilibrata dell’intera filiera.

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