Pronti alla rivoluzione del 5G?
Questa nuova tecnologia di connessione mobile è già in fase di sperimentazione in alcune città, ma l’Italia è davvero pronta a quella che viene definita la “rivoluzione” del 5G? Dopotutto, stanno già circolando voci sui rischi che potrebbe comportare per la salute delle persone. Con questo articolo vi spiegheremo meglio cos’è il 5G e perché non bisogna allarmarsi.
Con 5G si indica la tecnologia di nuova generazione per la comunicazione mobile. Dopo il 2G, il 3G ed il 4G sarà proprio questa la nuova connessione che utilizzeranno i nostri smartphone e vari oggetti connessi intorno a noi (come orologi, elettrodomestici, auto, ecc..). Una delle principali caratteristiche di questa rete è la possibilità di connettere ad alta velocità ancora più dispositivi in contemporanea e, di conseguenza, le tempistiche di risposta diventano molto rapide.
Non si tratta, inoltre, di una semplice evoluzione dell’attuale 4G, in quanto si diversifica sia per la gestione delle comunicazioni, sia per la copertura con frequenze, antenne e tecniche di trasmissione dei dati migliorate rispetto agli anni passati.
In termini di velocità, il 5G ha le potenzialità adatte per arrivare fino a 10 gigabit al secondo, anche se l’ipotesi più attendibile valuta una velocità 10 volte più elevata rispetto al precedente 4G. Ad esempio, se passassimo dai 25 megabit al secondo del 4G ai 250 megabit al secondo del 5G, riusciremmo a scaricare un file multimediale di circa 700 megabyte in una ventina di secondi, in confronto agli attuali 4 minuti.
Considerando che la gran parte del lavoro, nella rete 5G, non sarà più svolto dall’hardware dello smartphone, bensì dal sistema di antenne di trasmissione, fa pensare ad un calo dei consumi energetici e, di conseguenza, ad una maggiore durata delle batterie dei nostri dispositivi mobili.
Ma i cambiamenti più tangibili per le persone saranno legati soprattutto ai potenziali servizi successivi all’avvento del 5G, oltre che all’aumento della velocità e delle prestazioni dei loro device.
Questa nuova tipologia di rete è già in fase di sperimentazione in alcune città italiane, e, proprio nel 2020, la sua implementazione dovrebbe espandersi ad ulteriori aree del territorio. Per esempio, Vodafone sta coprendo Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli; Tim sta lavorando sulle zone di Torino, Genova, San Remo, San Marino, Bari e Matera; Wind Tre sta sperimentando su Prato e l’Aquila, mentre Iliad sembra in procinto di iniziare i test. Inoltre, Vodafone sembra aver già annunciato sul suo sito che, nei prossimi anni, il 5G riuscirà progressivamente a ricoprire tutto il territorio italiano.
L’annuncio del 5G, insieme alle tante innovazioni, ha portato anche grandi dubbi e timori. Questa nuova tecnologia sarà dannosa per la salute della popolazione? Al momento non si hanno i dati per confermare o escludere eventuali ripercussioni sul corpo umano. Di certo, serviranno anni di studi dalla sua diffusione per avere delle risposte chiare.
Fino ad ora sappiamo che il sistema di antenne, tramite il quale il 5G trasferisce i dati, utilizzerà segnali di potenza inferiore, nonostante viaggi a frequenze più elevate, rispetto al 2G, 3G e 4G. Inoltre, la capacità di penetrazione di queste frequenze, seppur più intense, resta comunque molto bassa, tale da riuscire a superare a malapena qualche strato superficiale di pelle. Ad incidere maggiormente sulla nocività di queste onde saranno i livelli di esposizione ai servizi ed agli oggetti compatibili a questa nuova rete, che diventeranno sempre più comuni dopo la sua introduzione sul mercato.
Ma, al momento, è ancora difficile fare previsioni sulle conseguenze che porterà il 5G.